FASCINO DEL VINO
Mi sono dedicato al vino per il fascino che aveva su di me e che avrebbe avuto sui lettori. Oggi so che, proprio grazie al vino, il mio nome è bene conosciuto e credibile. Scrivo allora di ciascuno dei prodotti della terra e di ciò che può esserne ottenuto con la lavorazione artigianale.
SCEGLIERE UN VINO
A chi mi chiede – e mi succede sovente – “Come scegliere un vino?”, rispondo: “Leggendomi”, poi rido e gli do l’unica risposta onesta ed esatta: “Un vino lo puoi scegliere solo se lo conosci, se sai – attraverso l’assaggio organolettico della vista, dell’olfatto e del gusto – distinguerne i pregi e i difetti”.
ASTEMI/NON ASTEMI
Non sono certo astemi, tutti i grandi, ma proprio tutti, in ogni campo, anche nelle scienze e nelle lettere… basti pensare a Platone, il Cristo, Leonardo da Vinci, Galileo Galilei. Platone asserisce: «Il vino riempie di coraggio il cuore dell’uomo, e colui che più copiosamente avrà bevuto, di tante maggiori speranze sarà colmo, più animosamente sentirà di sé e sarà capace e libero». Cristo era un buon bevitore, così che fece del sangue sé. Non passano dieci pagine dei Codici di Leonardo in cui non vi si parli, sempre in termini d’affezione, di vino.
DOPO L’UOMO…
Una delle mie definizioni – più antica e più ripetuta – afferma: il vino è un valore reale che ci dà l’irreale.
Dopo l’uomo e prima dell’animale, il vino è una creatura capace di raccontare la qualità, il clima, la bellezza, la storia e gli uomini che, nei secoli, lo hanno prodotto.
SI È SOLITI DIRE
Si è soliti dire il vino rosso, maschio e il vino bianco, femmina.Gli assaggi del mio vivere – decine di migliaia di bicchieri – mi “autorizzano” a scrivere con autorevolezza: non essere vero, bianco femmina e rosso maschio.Il colore è uno dei “dati” di un vino, altri concorrono con rilevanza e incisività ben maggiori, nello stabilire il sesso. Voglio chiarire ancora di più. Non è tutto il vino, bianco o rosso che sia, ad essere sesso. Il vino si fa sesso, nel momento in cui viene versato nel bicchiere e suscita, proprio come il sesso di un uomo o di una donna, compiacimento e desiderio.
RACCONTO DIVERSO
A chi mi chiede il perchè del mio successo nel mondo del vino, rispondo, chiaro e netto: per il rispetto che porto, a lui, vino, e a chi lo produce.
Ogni vino fa un suo racconto diverso, che è la somma di secoli di lavoro.
VINI BIANCHI
Ogni volta che mi leggo – da gli anni 50 a buona parte degli anni 80 – sui vini bianchi della nostra Italia, mi taglierei le mani. “Va consumato nell’anno, per la sua esile grazia”, ho scritto per il Lugana; e per il Soave: “E’ vino che vuole essere colto in prima giovinezza”; e per l’Asprino: “Cogline quanto prima la labile, incantevole gioventù”.Maledetto me. E’ bastato che qualche vignaiolo giovane (di testa) trasferisse anche sui bianchi le mie invocazioni per assistere con felice sgomento all’acquisizione della longevità, divenuta oggi anche da noi dote irrinunciabile perchè un vino, rosso e bianco, sia definibile grande.
VIGNAIUOLI
Non ho amore che per i buoni vignaiuoli.
Vedili ora, che si approssima la vendemmia.
Si esaspera la volontà di fare. Ne dipende la bontà del vino; perdono il sonno, si fanno intrattabili.
Giorno e notte sono nelle vigne. Curano il piegarsi dei pampini verso il ceppo ed il colore che si fa pieno e trasparente nel grappolo (lo osservano contro il cielo).
Ne assaggiano gli acini, per cogliere l’insaporirsi e gli zuccheri.
Ne provano al tatto l’elasticità.Se l’ora di vendemmia capita in tempi di soverchia siccità, o peggio, di molta umidità, li si sente anfanare su e giù per i filari. Non raccoglieranno senza qualche giornata di sole o la pioggia. Ne vendemmieranno bagnata, ma al punto in cui il sole l’avrà asciutta ma non fatta calda.
Proprio la fedeltà a questi «segni» millenari fa del vignaiuolo l’uomo più degno d’amore.LA VITE E L’ULIVO
La vite e l’ulivo sono le piante sacre dell’area mediterranea, i loro frutti primi, l’uva e le olive, e il vino e l’olio i manufatti, sono con noi – nutrimento e cultura – nel percorso dei secoli.Amo definire il primo “canto della terra verso il cielo”. L’olio è il “balsamo” (anche sacro: l’olio santo), sia come condimento sia nelle fritture, in cui è insostituibile per ragioni di salute.
I COLORI DEL VINO
Per i colori dei vini – così come per gli aromi e i profumi e i sapori – un noumeno c’é. Intendo, con noumeno – e gioco a mezzo e in contrasto tra Platone e Kant, addirittura – l’oggetto della conoscenza intellettuale pura che si identifica e non si contrappone a quello della sensibilità. S’io dico Barolo di Serralunga Vigna Rionda in me s’afferma – colore, trasparenza, sfumature, struttura, consistenza, nerbo, quant’altro – il suo noumeno.
Dal bianco acqua al rosso cardinalizio…. ognuno dei colori, millanta e millanta, infiniti… e ciascuno se possibile all’infinito moltiplicato per le infinite nuances ed ombre.
DECANTARE
In linea di massima io sono contrario. Di norma, al momento dell’apertura, il vino ha maggiore equilibrio. Più si va avanti, più compaiono “anche” i difetti.
Se questa comparsa è eccessiva, si può emettere la drastica affermazione: “la decantazione rompe i vini”.
Certo, la decantazione può far risaltare o sottolineare anche i pregi.E’ quindi necessario avere grande esperienza e decidere caso per caso.