L’acquavite va centellinata, non bevuta.
Contemplane il colore cui darà maggiore risalto il terso cristallo del bicchiere, caldo nel tepore della mano.
Aspirane a lungo il profumo, per cogliere gli eteri più fini e volatili.
Chiudi gli occhi, appoggia il bicchiere alle labbra e lascia scivolare qualche goccia nella bocca: l’acquavite si spande, si diluisce, scompare.
Ti darà un piacere intenso, intelligente, durante lunghi, incantati minuti.
Solo allora il liquido misterioso avrà rivelato ogni suo segreto.
Posso ridire per l’acquavite ciò che scrissi per il prediletto vino: la sua anima apparterrà a colui che la sa scoprire con delicatezza.