Le domande che seguono sono un estratto dell’intervento di Veronelli alla trasmissione “PER BACCO!”, del 21 marzo 2002, curata e condotta da Francesco Speroni
D. A quando risale il tuo incontro con il vino?
R. A quando avevo 9 anni. Avevo appena fatto la prima comunione e mio padre mi offrì il mio primo bicchierino di vino; ne avevo un gran desiderio soprattutto perché mio padre beveva molto bene e mi piaceva guardarlo quando lo faceva, allora porto il bicchiere alla bocca, ma lui mi ferma e mi dice: no, tu prima lo guardi, come faccio io, perché ogni vino ha un suo colore unico ed irripetibile e poi lo porti al naso, perché anche il profumo sarà unico ed irripetibile. Fatto questo lo porto verso le mie labbra ma lui mi ferma ancora: aspetta ora tu lo tieni in bocca perché ogni vino ha un suo racconto. Poi mi dice la frase che veramente mi ha segnato: sai perché lo devi fare? Perché c’è dentro la fatica del contadino ed è questo il motivo per cui siamo orgogliosi di occuparci di vino. Questo vorrei che sentissero anche i giovani d’oggi quando sono di fronte a un bicchiere di vino.
D. Vorrei citare una tua frase: “Il vino è il canto della terra verso il cielo”
R. Sicuramente, basta camminare tra le vigne, bearsi di questo magnifico spettacolo per rendersene conto. Una cosa che mi fa arrabbiare moltissimo è quando sento dire che il vino è una droga, noi combattiamo per la vita non per la morte, il vino assume connotazioni che vanno ben oltre la semplice definizione di bevanda, basti pensare al Vangelo, ed è un non credente che te lo dice, il vino assume un’importanza divina arrivando ad incarnare il sangue di Gesù Cristo. Per restare a cose più terrene, Galileo Galilei, in una lettera di ringraziamento a un suo amico che gli aveva regalato del vino, scrive: “Ti ringrazio per quel vino e ti ringrazio ancora di più perché avevo un problema e l’ho risolto dopo averlo bevuto”. Quindi il vino come cultura e come aggregante fra le persone, questa è la mia visione.
D. C’è oggi un interesse sempre crescente da parte dei giovani attorno al vino e al cibo in genere. Come lo giudichi?
R. Lo giudico quanto meglio non si può. La massa di notizie che arrivano da ogni parte danno ai giovani una capacità critica che io sicuramente alla loro età non avevo. Importante è che capiscano che ogni cosa che viene dalla terra è basilare per la loro felicità e merita per questo il massimo del rispetto.
D. Il ministro Alemanno ha garantito che non ci sarà sperimentazione sui vini transgenici
R. Sono contento, mi auguro che mantenga quanto ha detto. Niente sperimentazione, anche perché le sperimentazioni si sa vanno fatte all’aperto, e il vento è libero e porterebbe semi ovunque. Mi auguro anche che l’Europa intera sia contraria a questi “mostri”.
Di Francesco Speroni