Veronelli scrive per il mensile Il Vino dal 1971, la collaborazione diverrà regolare dal 1978 al 1988, con la rubrica Le lion ivrogne (il leone ubriaco, anagramma di Gianni Mura sul nome Gino Veronelli).
Scrivere di vino.Da anni avere comunione, senza infingimenti o violenze, con lui.Lui vino, io uomo, capace di dialogare.Mi arrabbio – immagina – alla retorica del vino placido alla vita, “compagnone”, poppa della vecchiaia.Il vino è sempre rabbioso, nasce da millenarie fatiche.Si acquieta se tu ti acquieti, saggio sino a meditazioni.Tra noi e il vino il rapporto è pari – dico di noi che viviamo al sole e di lavoro – necessario e complementare.Più vivo, proprio oggi in cui urge la rabbia verde, il desiderio di libertà e, quindi, di un ritorno alla terra.Vini e uomini veri.E vuoi, Benini, ch’io non abbia emozioni da questa tua nuova prova, “Il Vino”?Siate benedetti da che rinnovate emozioni, tu e lui, ancora e sempre.E abbiate lunga vita (facile augurio in terra da secoli eletta, ancora e sempre, per uomini e vini).
Luigi Veronelli