Ho assistito dal Terrazzo-Ristorante del Bauer veneziano – sulla destra l’inizio del Canal Grande segnato dalla Chiesa della Salute, di fronte la vista completa sulla laguna e là, lontano, invisibile di sera, non fosse per le luci accese, le rive della Giudecca – ai fuochi d’artifizio, sabato sera 15 luglio, ore 11.30, per la festa del Redentore.
Col farsi dell’ora, lo sfondo è divenuto un fitto agglomerato marino, silente ed irreale, in cui il travaglio formicale delle teste e dei gesti degli occupanti gondole, barconi e chiatte, cancella del tutto le luci della sponda opposta.
Alle 11,30 precise i primi spari, poi gli scoppi e formidabili botti, alti nel cielo a dar avvio, ad un possesso mirabilmente effimero e di contro d’assoluta padronanza: serpi verdi-oro, cerchi semoventi che andavano allargandosi – rapidi sai – sempre più ampi e verso di te (quasi volessero inglobarti), cascate azzurro e argento, zampilli rosso e viola.
Trenta minuti e più di fascinosi distacchi dalla terra, quasi fossi elevato dalla magnificente terrazza del Bauer, lassù, a condividere gli attimi di completa felicità stellare, certo gioioso per questa iniziazione ma anche malinconico al pensiero che sarebbe stata l’ultima, se conto – come contare debbo – sullo spegnersi dei miei occhi…
Luigi Veronelli